Il progetto

Le Biblioteche Nazionali Centrali di Firenze e di Roma, nell’ambito del progetto Magazzini Digitali della Fondazione Rinascimento Digitale e in collaborazione con il gruppo di lavoro Open Access della CRUI, hanno realizzato e testato un servizio di raccolta automatica (harvesting) dei dati e dei metadati delle tesi di dottorato di ricerca ai fini del deposito legale, così come previsto dalla Circolare MiUR n. 1746 del 20 luglio 2007.

Il servizio di raccolta automatica (harvesting) consente a tutte le Università italiane che raccolgono le tesi di dottorato in formato digitale in un archivio aperto, secondo le raccomandazioni contenute nelleLinee guida per il deposito delle tesi di dottorato negli archivi aperti approvate dalla CRUI, di ottemperare agli obblighi di legge (senza ricorrere all’invio di documentazione cartacea).

La raccolta automatica dei dati e dei metadati delle tesi di dottorato da parte delle Biblioteche Nazionali consente un miglioramento dei servizi documentali e bibliografici riducendo i tempi di catalogazione e aumentando la visibilità delle tesi rendendo i record disponibili attraverso il Servizio Bibliotecario Nazionale.

Le tesi oggetto di embargo, per ottemperare agli obblighi di legge, verranno comunque raccolte. Secondo la normativa vigente in materia di dottorato, esse saranno consultabili nei locali delle Biblioteche Nazionali su PC privi di periferiche dopo il trattamento biblioteconomico in SBN.

 

La Sperimentazione

Alla sperimentazione della procedura di deposito legale delle tesi in formato digitale via harvesting automatico hanno partecipato l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, l’Università Federico II di Napoli e l’Università di Trieste. Hanno contribuito alla definizione delle specifiche tecniche l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna per il software EPrints e l’Università di Trieste per il software DSpace. Hanno successivamente aderito alla sperimentazione la LUISS, l’Università di Parma, l’Università Cattolica di Milano, l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Alla redazione di questo documento hanno contribuito le Università coinvolte nella sperimentazione.